194 - Si può limitare la Parola di Dio nella lettera?

Quando ci chiediamo se la parola di Dio possa essere limitata nella lettera, il nostro primo pensiero è in realtà:

“Cosa è la Parola di Dio? »

Ci sono a riguardo diverse interpretazioni: alcuni intendono la Bibbia come Parola di Dio, altri rifiutano che sia il Verbo Divino Universale.

Se vogliamo riportare la Parola di Dio alla sua universalità, la nostra prima mossa deve essere di estrarre il termine "parola" dai suoi limiti.

La parola, imprigionata nei caratteri grafici, è senza forza fino al momento in cui il lettore non la estrae dalle lettere.

Dietro ogni parola, sia scritta che parlata, c'è la vibrazione molto personale di un creatore: l'idea.

La Parola di Dio è l'Idea-primordiale che era presente al Principio, nel caos, nello spazio immenso.

Un'idea è una vibrazione. 

Ogni pensiero è una vibrazione, vero?

La Parola di Dio resta astratta finché l'uomo la imprigiona nei caratteri e nei segni grafici.

Così, ci sono stati uomini che hanno fissato il Verbo di Dio, nei caratteri.

La Parola di Dio è l'Origine, l'Astrazione, la Prima Idea Presente, naturalmente universale.

Prima che la Parola di Dio fosse, non c’era niente.

Soprattutto, non commettiamo l'errore di vedere la Parola di Dio come una quantità di fogli pieni di lettere!

La Parola di Dio è come Pneuma, il Soffio, la Vibrazione della Vita, che fa apparire la forma dal caos.

Un uomo che parla lo fa a modo suo, cercando di interpretare questo respiro, fissando le proprie parole in idee limitate.

Lo Spirito, Dio, si serve della Divinità innata dell'uomo per farsi conoscere dalle sue creature. Questo perché la Parola di Dio si estenda sulla terra intera e in tutto l'universo e sia possibile per gli uomini cogliere un frammento di questa vibrazione e di trasporla nell'intelletto umano, nel quale la Vibrazione Divina è racchiusa.

Dio, lo Spirito, non si fa conoscere a coloro che lo rifiutano.

Rimane inaccessibile, velato nei segni, fintanto che lo spirito interiore dell'uomo non ne chiede la rivelazione.

In questo, dunque, è racchiuso il segreto delle diverse interpretazioni di una parola, di un libro o di una qualsiasi citazione.

L'uomo, infatti, si trova sempre di fronte ad una "trasmissione indiretta", a meno che non sia lui stesso in grado di stabilire un contatto con lo Spirito.

In origine tutti sapevano come avvicinarsi allo Spirito, mentre per fissarlo nella lettera è necessario un certo talento.

Là, dove la scrittura dell'uomo non è conforme alla Parola di Dio, riceviamo solo la produzione distorta. Ciò significa che lo spirito individuale interiore deve aver mantenuto le qualità dello Spirito Universale, per poter trasmettere, viva, la Parola di Dio all’umanità.

La Parola di Dio può essere riconosciuta nel rivestimento della lettera dall'uomo spirituale e questi è in grado anche di estrarla dal suo involucro.

Quando mettiamo fianco a fianco tutti gli scritti di uomini ispirati, che hanno riconosciuto lo Spirito, alcuni vedranno un volto imponente del Verbo Divino, mentre altri vedranno solo un bazar di libri!

Lo Spirito scopre lo Spirito –

Lo Spirito va verso lo Spirito –

Un uomo senza spirito è attorniato dallo Spirito ovunque egli si trovi.

La Parola di Dio, la Vibrazione dello Spirito, non ha colore, nè etichetta nè appartiene ad un’organizzazione.

Non si riduce in pagine di libri, e anche se si scrivessero innumerevoli libri su di essa, non saremmo in grado di circoscrivere la Parola di Dio.

L'uomo, la creatura, non è in grado di cogliere l'Onnipresenza, l'Universalità della Parola dell'Inizio. Poiché è lui stesso insufficiente, fa parte della pluralità, un piccolo pezzo di caos che non è né unità né universalità.

Da questa discordia degli uomini, cioè da questa mancanza di universalità, provengono queste innumerevoli dottrine, e non vediamo la possibilità di farle convergere l’una verso l'altra, in modo universale.

L'uomo non vede l'unità, né nei frammenti della Parola di Dio, né nell'ispirazione dei messaggeri sulla terra, perché non ha che la capacità di pensare in modo divisorio.

? C'è una sola parola, nel linguaggio dell'uomo, che può evocare una comprensione universale?

Non appena l'uomo apre bocca, sono presenti discordia e divisione, nessun suono umano sa riprodurre l'Universalità della Parola di Dio.

E se ciò fosse possibile, allora le reciproche resistenze, i diversi punti di vista e le lunghe frasi piene di parole vuote per spiegare delle cose senza importanza  sarebbero del tutto superflue.

La Parola di Dio è ancora e sempre: incontestabile, incompresa e inconoscibile. 

È presente nel Tutto, aspetta che l'umanità la riconosca come una Unità e la diffonda Universalmente.

Nessuno può rifiutare uno scritto spirituale ispirato dallo spirito, come indegno o profano – Nessun uomo può giudicare o rigettare lo Spirito.

Finché l'uomo, per non dire l'umanità, non sia tornato all'Idea Universale, quindi all'Unità del pensiero, la Parola di Dio resta un possesso contestato e fanaticamente ambito.

Ma nessuno può possederlo.

Lo Spirito, e con Lui il Verbo di Dio, rimane sempre libero.

La vibrazione dello Spirito attraversa l'uomo, lasciandosi limitare per un momento, e poi se ne va verso l'esterno, deformata dal suo canale, per dissolversi di nuovo nello spazio.

Se un ascoltatore coglie questa vibrazione deformata dello Spirito, questa sarà per la seconda volta limitata dopodichè andrà all'esterno, sotto un altro rivestimento.

Lo Spirito va così di uomo in uomo, ogni volta ha una veste diversa. 

Ogni volta, rimane sempre Se Stesso.

È solo l'uomo che lo veste.

Non è una mancanza di comprensione giudicare questo Spirito dalla veste che indossa?

Per questo, chi vuole trovare lo Spirito, deve prima di tutto riconoscerlo dietro il suo rivestimento.

Siamo tutti molto occupati con questioni di poca imporanza e non ci interessiamo che di involucri vuoti, già abbandonati dallo Spirito per muoversi liberamente nell'universo.

L'umanità intera è divisa dalla propria discordia interiore, e viene divisa quotidianamente dalla lotta per la disposizione e la classificazione di queste innumerevoli divisioni. E così noi ci allontaniamo sempre di più dallo Spirito, finché non rimane che un debole ricordo.

? Ed ora chiediti sinceramente: - lo Spirito, l’Idea astratta inspirata, per mezzo della quale possiamo sentirci vivificati, non è, per molti uomini, nient'altro che un ricordo?

Sono pochi gli uomini che vedono la Parola di Dio come un assemblaggio di citazioni, più volte corrette da cervelli umani, e che pensano che Dio si sia espresso male ?

Come esseri umani noi siamo, e la scienza lo dimostra, una copia esatta della superficie della nostra terra: 80% liquidi, 20% solidi organici ed inorganici.

Siamo dei microcosmi, piccoli pianeti-terra che combattono fino alla morte strappandoci al nostro equilibrio illusorio perché siamo alla ricerca dello Spirito!

Nel racconto della Genesi possiamo leggere che «lo Spirito aleggiava sulle acque», questo stesso Spirito si mosse anche sopra le nostre acque per portare la Vita in noi.

Ogni processo creativo segue la stessa legge.

Questo Spirito è quindi in noi, e non potremmo vivere senza questo Spirito, che è una Vibrazione di Dio.

Lo Spirito è la Vita, una forza incredibile che mantiene diritto lo stelo del fiore e lo fa resistere alle tempeste! Questa forza deve essere anche in noi!

Altrimenti il ​​Creatore, Dio, ci avrebbe trattati in modo irrispettoso rispetto al resto creazione.

Pensaci bene!

Siamo la creatura più privilegiata nella creazione, perché siamo dotati del Pensiero, che non va confuso con la ragione intellettuale.

Il Pensiero può riportarci allo Spirito, alla sua universalità.

Accanto a questa forza del Pensiero, che viene dallo Spirito, c'è in noi la forza della vita, che ci rende forti contro tutte le tempeste.

Solo, l'empietà mina questa forza.

Il fiore non crede: lo sa istintivamente.

La nostra capacità di ragionare intellettualmente ci priva di questa conoscenza innata, di questa Forza che ci dà l'energia per resistere a tutte le correnti.

Colui che può resistere a tutte le tempeste, nel pensare, nei sentimenti e negli atti, si trova solamente all'inizio del suo stato di creatura. Egli è come il fiore, come l'uccellino, come la canna che si piega sotto le tempeste, ma che si raddrizza sempre.

Ahimè, spesso non possediamo più nemmeno questa forza primaria.

? Come si può allora parlare dello Spirito, della ricerca, dell'aspirazione al possesso dello Spirito?

? Chi di noi può chiamarsi uomo spirituale se non possiede nemmeno questa fragile forza, ma invulnerabile, dello stelo flessibile del fiore che porta con nobiltà la sua corona?

Ciò che l'uomo, soprattutto, deve acquisire è: La forza attraverso l'Unità.

La forza di coesione interiore per la quale si può formare un forte tronco, il vero "Uno" che sa resistere a tutte le tempeste della vita.

Solo così l’uomo potrà andare alla ricerca dello Spirito di Dio, di questa Unità, e sarà in grado di perforare l'apparenza della moltitudine ingannatrice.

Questa moltitudine, questo antagonismo, queste contraddizioni caotiche, questa frammentazione della nostra società nella quale siamo condannati a vivere, non sono forse un aspetto diverso del vento tempestoso che afferra e cerca di spezzare l'unità interna, il tronco su cui dobbiamo innalzare la nostra corona?

? Non lo sentiamo, in questa diversità di idee, di dottrine, di credenze, di opinioni e immagini, gettate alla rinfusa, abbattute e ribaltate nel fango di un “vicolo cieco"?

? Ditemi francamente: - riuscite a cogliere l'Unità della Parola di Dio da questa accozzaglia dissonante, mentre cercate di murarla dentro di voi ma cosi’ facendo lasciandola scivolare via dal tronco della vostra unità?

Tutto ciò che comprendiamo esplode come una bolla di sapone, vero?

Perché non possediamo la forza concentrata, attesa e convincente, che il fiore conosce e che il filo d'erba possiede.

Non abbiamo più un ricettore per poter ricevere lo Spirito!

Pensate a questo!

La Parola di Dio è una presenza libera e astratta intorno a noi; lo Spirito va, fino a questo momento e oltre, si muove sopra le nostre acque come un Protettore ed un Guardiano.

Lo Spirito non abbandona mai l'Opera delle sue Mani.

E non ce ne rendiamo conto, perché siamo meno della creatura più gracile, meno della terra, di cui un tempo fummo l'immagine!

Le nostre acque, i nostri sentimenti (cuore e spirito), le nostre emozioni sono sconvolte dalle correnti che li frustano continuamente.

I nostri minerali organici e inorganici, ovvero tutti gli altri elementi, fuoco, terra e aria, sono arrabbiati tra loro, posseduti come sono dalle tempeste che li inseguono.

Non sono i nostri pensieri soltanto nuvole inseguite dal vento?

? Forme nebulose che continuamente si uniscono, si allontanano, si riformano, che non sanno dove stanno andando o da dove vengono?

In quanto uomini individuali siamo ricolmi di una grande inquietudine, come un un barile bollente, dove gli elementi si combattono, senza mai fermarsi, senza mai trovare l’armonia, perché siamo dilaniati, maltrattati e inseguiti dalle tempeste che noi stessi abbiamo scatenato, su grande e piccola scala.

E questa corrente della moltitudine ci domina e ci controlla.

Adoriamo le forme caduche che crea, le effigi e le immagini che costruisce e riversa, di nuovo, nel suo gioco.

? Non sono i nostri scritti, la nostra lingua divenuti qualcosa d’altro che un riflesso di immagini, rese incomplete dalla violenta tempesta della moltitudine?

Ci parliamo con parole che spesso scorrono l'una sull'altra, interpretando tutto con divisione e dolore.

I nostri ego non si incontrano perché sono come legni galleggianti, persi sulle correnti delle nostre emozioni, carbonizzati dai fuochi degli sfoghi della nostra volontà, vorticando su e giù per l’inquietudine leggera dei nostri pensieri.

Oppure sono induriti come terra rocciosa, battuta dal gioco volontario degli elementi.

Se lasciato solo, lo Spirito ha il potere di riforgiare l'ego, perché si muove al di sopra delle acque dei nostri sentimenti e domina i nostri elementi.

Allora ha luogo un momento di Vera Vita in noi, di Vita Universale, di Unità Vivente, di contatto con la Parola di Dio, che come un soffio, eterico, ispira i nostri elementi all’armonia.

In un tale momento, pensiamo in modo diverso, parliamo in modo diverso, ci sentiamo in modo diverso.

Ci sembra di sentire lo Spirito.

Siamo nello stesso tempo forti e vigorosi, come il fiorellino, e radiosi come l'uccello quando torna al nido.

Lo Spirito è essenziale per arrivare alla Vera Vita!

Lo Spirito è Vita!

Finché la morte, in tutti i suoi aspetti violenti, vaga per i reami della natura, lo Spirito non si farà imprigionare da questa natura.

Non è che là, dove il desiderio verso la Vita è presente.

Senza dubbio penserete: ogni uomo desidera vivere!

Non commettete errori: l'uomo vuole esistere, vegetare, riprodursi, ma non conosce la Vera Vita.

La Parola di Dio crea, non è vero?

In principio era il Verbo e il Verbo era Dio...

L'uomo che possiede questo Spirito interiore sa creare, creare la Vita, produrre lo Spirito dallo Spirito.

Questo è possedere la Parola di Dio.

Quindi l'abito della lettera non ha importanza, proprio come la lingua.

Lo Spirito si muove in qualsiasi rivestimento se questo si fa dirigere dallo Spirito stesso.

La carne produce carne, lo Spirito crea lo Spirito.

Poichè ci sono solo pochi uomini nel nostro mondo, che possiedono lo Spirito, questo è creato solo sporadicamente.

Lo Spirito va verso lo Spirito.

Lo Spirito riconosce lo Spirito - come l'anima ricettiva riconosce l'anima simile.

Non possono mai essere separati l'uno dall'altro dalla moltitudine e dai movimenti contraddittori.

Lo Spirito è libero e va dove vuole, non importa la resistenza!

Riconosciamo questo dono nella natura, Sua Creazione.

Ebbene, amico pellegrino sul Cammino spirituale, perché non è in tutti noi?

Perché ci siamo lasciati trasportare dalle tempeste, ci siamo lasciati affliggere dalla diversità, ci lasciamo fare a pezzi e inghiottire.

Poiché non conosciamo l'Unità interiore, ecco perché siamo deboli.

Almeno crediamo di essere deboli; la nostra incredulità ci rende deboli. 

Leggiamo il semplice linguaggio della natura, e vediamo la forza degli individui; la nobiltà maestosa del fragile fiore, quella del rado filo d'erba, e impariamo la lezione!

La violenza non è scritta nel libro della natura, essa è opera dell'uomo, con la sua incredulità, la sua lacerazione interiore, che lo spinge a lacerare anche gli altri.

Qualcuno che è interiormente caotico, diffonde il caos intorno a lui. Là dove l'uomo fa violenza a se stesso, al suo interiore, alla sua innata divinità, lì, fa violenza a tutto ciò che gli sta intorno.

L'incredulità nello Spirito, nella Vita che è indistruttibilmente Forte e Una, porta la violenza, la mancanza di amore e la gelosia distruttiva.

Finché non conosco che "io", come uomo, non conosco l’Unità. Non la vedo, né la desidero intorno a me.

Ciò che l'uomo non sa non lo puo’ desiderare, ciò che conosce o sospetta di conoscere, lo desidera!

Sospettiamo, con un vago ricordo, che lo Spirito sia da qualche parte, e che Egli ci offrirà ciò che fino ad allora ci mancava: Forza, Riposo, Unità e Invincibilità!

Bene, zelante ricercatore, tutto questo è già.

Se ti concedi un momento di riposo, e se ti proteggi dalle tempeste contro cui ti batti continuamente, scoprirai che è là, solo che fino ad allora non te ne sei accorto.

La Parola di Dio si fa imprigionare da te se ti prendi il tempo e la tranquillità per rimuovere il suo rivestimento.

Tutto quello che vorremmo desiderare: È!

È solo una questione di fede, che diventa un Sapere.

Se ti sembra incredibile: guarda la fragile rosa, guarda come sta dritta, guarda la sua nobiltà, la sua forza di vita.

E siate consapevoli che l'incredibile diventa Verità attraverso lo Spirito, che è Vita!

Che questo sia il tuo primo inizio, perché ogni inizio si trova nella Parola di Dio.

Lo Spirito che respiri, quando sei interiormente quieto, nell'Unità.

Allora, tutto andrà da sé e lo Spirito che cerchi ti sarà vicino, come Forza che  ti porta alla Vita.


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